Ossidiana nera/bruna, 1,1-1,4 kg

Molto prima che vedesse la luce la prima lama in metallo, le punte delle frecce e le lame dei coltelli si realizzavano con l’ossidiana, una pietra vulcanica. Data l’ estrema affilatezza¹, si trattava di utensili indispensabili sia per gli aborigeni giapponesi che andavano a caccia di orsi sia per i riti degli aztechi. La tecnica di lavorazione di questa pietra molto fragile, lavorabile solo se spaccata, al giorno d’oggi sta andando perduta. L’ultima enclave dedita a quest’arte si trova sull’isola si Hokkaido, dove è ancora disponibile ossidiana di qualità adeguata². Come sfida per coltellinai ambiziosi e intraprendenti, archeologi sperimentali o artigiani, proponiamo ossidiana originale proveniente da Hokkaido. Queste pietre semitrasparenti offrono anche dal punto di vista estetico notevole qualità, particolarmente adatta per la realizzazione di oggetti ornamentali o applicazioni. ¹ Tramite spaccatura si ottengono i taglienti più affilati in assoluto. Per questa ragione e anche grazie alla loro compatibilità con i tessuti, le schegge di ossidiana si prediligono al giorno d’oggi per la produzione di scalpelli destinati alla chirurgia oculare² Per la lavorazione serve una pietra adatta alla spaccatura grossolana in pezzi e un martello in corno di cervo, una punta in corno per il lavoro di taglio e pelle per proteggere le mani. Segnaliamo che a causa della struttura della pietra non visibile in precedenza e in mancanza di dati certi provenienti da esperienze concrete, non è possibile prevedere le eventuali difficoltà di lavorazione. In molti casi i prodotti potrebbero risultare inservibili. Con »istruzioni per l’uso«.